Ecuador al voto per scegliere il successore di Correa, presidente per dieci anni
Arrivando al governo "trovai una società in frantumi, smobilitata, demoralizzata", mentre "oggi l'orgoglio di essere ecuadoriani si trova in tutti gli angoli della patria, in ogni angolo del pianeta" dove ci sono migranti ecuadoriani.
Lo ha detto il presidente uscente dell'Ecuador, Rafael Correa, parlando con i giornalisti dopo aver votato in un centro educativo di Quito. Facendo un bilancio dei dieci anni di governo, Correa sostiene che sia stata "recuperata la speranza di tutto un popolo".
Oggi nel Paese sudamericano si tengono le elezioni per scegliere chi sarà il suo successore e per eleggere i 137 membri dell'Assemblea nazionale, oltre a cinque parlamentari andini.
Sull'esito del voto, Correa ha detto che si è voluto dare "un quadro della situazione secondo cui ci sarà il secondo turno, ma i sondaggi dicono esattamente il contrario".
Vari sondaggi danno in testa Lenin Moreno, candidato del Frente Unidos nato da Alianza Pais di Correa, già vice capo di Stato tra il 2007 e il 2013, davanti a Cynthia Viteri, del partito sociale cristiano, e all'ex banchiere Guillermo Lasso, principale volto dell'opposizione.
Tutte le inchieste, i cui dati si possono diffondere solo fino a dieci giorni prima delle elezioni, indicano che ci sarà il ballottaggio.
Il presidente viene eletto al primo turno se ottiene oltre il 50% delle preferenze oppure se ottiene almeno il 40%, ma con un distacco del 10% sul secondo.
"Sto già iniziando a sentire abbastanza nostalgia", ha commentato Correa al pensiero del passaggio di consegne che avverrà al nuovo capo di Stato il prossimo 24 maggio.
Quindi ha invitato i cittadini a votare con "allegria, ottimismo, fede" in se stessi e con "fede nel futuro", senza odio né volontà di vendetta, con orgoglio per ciò che è stato fatto, "ma anche motivati da ciò che ancora deve essere portato a termine".