Certo che la storia dell’uomo, la storia di noi cittadini di questa fragile terra, ha risvolti e percorsi imprevisti. I cambiamenti climatici, ovvero la crisi ambientale che si manifesta con un mix di siccità e di aumenti delle temperature accompagnate da bruschi e devastanti temporali, sta mettendo sempre più in evidenza l’urgenza di intervenire sui fattori che ne sono la causa. La nostra terra ha bisogno di maggiori attenzioni, per questo gli stati nazionali vogliono ridurre l’uso di combustibili fossili che sono la causa principale della crisi ambientale.

Ma ora la storia, quella scritta da noi uomini, ci sta proponendo uno spartito diverso con una musica da tragedia. Non solo perché dopo 70 anni abbiamo una guerra nella nostra Europa, ma perché uno dei protagonisti della guerra è la Russia, una grande potenza militare e con una storia di civiltà millenaria. È vero che i contendenti di una guerra si scambiano sinistri avvertimenti, ma non era mai successo di sentire minacce di ricorso all’arma nucleare. Tutti noi conosciamo la potenza e la devastazione che avrebbe un attacco con bombe atomiche e con la risposta che ne conseguirebbe. La nostra specie potrebbe sparire insieme ad ogni forma di vita. Questa paura è come se col tempo si fosse assopita dando per scontato che la saggezza degli uomini avrebbe prevalso di fronte alla potenza devastante di queste armi.

Ma facciamo un passo indietro. Il 16 luglio 1945 con lo scoppio ad Alamogordo della prima bomba atomica al plutonio iniziava una nuova era derivante dalla fissione nucleare. Robert Oppenheimer che aveva contribuito alla sua realizzazione col progetto Manhattan esclamò: “Sono diventato Morte, il distruttore di mondi”. E si rifiutò di lavorare allo sviluppo della bomba H. Le devastanti esplosioni in Giappone di due bombe atomiche provocò grandi manifestazioni per sostenere il movimento che promuovesse la pace. Uno dei protagonisti delle manifestazioni era Bertrand Russell filosofo, matematico e premio Nobel per la letteratura nel 1950. Il movimento pacifista crebbe assieme al ripudio della guerra come strumento di soluzione dei conflitti. Ed ebbe in Gerald Holtom nel 1958 l’ideatore del simbolo della pace.

Poi arrivò la crisi dei missili sovietici a Cuba. La crisi durò dal 16 al 28 ottobre del 1962 e il rischio di un confronto nucleare venne superato col ritiro dei missili sovietici da Cuba. Negli anni altri stati si sono dotati di armi atomiche. Finalmente il 31 luglio 1991 su proposta dell’allora presidente statunitense George H.W. Bush fu firmato l'accordo START (Strategic Arms Reduction Treaty), tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Adesso servono altri accordi vincolanti. Per stare nel consesso delle nazioni serve un trattato globale che obblighi tutte le nazioni che hanno l’atomica a non usarla mai per prime. Ma bisogna spingersi oltre. La guerra con robot guerrieri e droni kamikaze sarà ancora più feroce e pericolosa. Robot che potranno agire in autonomia e che rispondono ad un algoritmo. Il mondo sta diventando sempre più insicuro per cui è necessario promuovere la pace. Ma di fronte ad una guerra, all’invasione di uno stato sovrano con l’uccisione di migliaia di cittadini inermi e di bambini, io sto col popolo che è stato aggredito e invaso.

Antonio Barracca

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