Dopo l'assoluzione al Senato sul caso impeachment, per il presidente americano Donald Trump è l'ora della

resa dei conti.

"Chi ha innescato l'impeachment e danneggiato il presidente deve pagare", ha fatto sapere la portavoce Stephanie Grisham.

La prima vittima dell'"epurazione" voluta dal tycoon è stata il colonnello Alexander Vindman, visto come il fumo negli occhi.

Esperto di Ucraina e responsabile per gli affari europei nel consiglio per la sicurezza nazionale, è stato uno dei testimoni chiave nell'inchiesta della Camera che ha portato alla messa in stato di accusa di Trump.

Ancor prima della talpa fu Vindman, come ha raccontato lui stesso, a mettere in guardia i vertici del consiglio della sicurezza nazionale sui contenuti della telefonata tra Trump e il presidente ucraino Voldymtr Zelensky, quella del 25 luglio 2019 in cui il tycoon pressò Kiev perché indagasse su Joe Biden e il figlio Hunter.

"Gli è stato chiesto di lasciare per aver detto la verità", le parole del suo legale.

Rapporti con la Casa Bianca finiti anche per il fratello gemello di Vindman, Yevgeny Vindman, fino a oggi consulente legale del consiglio per la sicurezza nazionale.

Infine, Trump ha licenziato un altro alto funzionario che ha testimoniato contro di lui alla Camera durante il suo processo di impeachment.

L'ambasciatore americano presso l'Ue, Gordon Sondland, ha dichiarato di "essere stato informato oggi che il presidente intende richiamarmi immediatamente"

(Unioneonline/F)
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