Una nuova variante Covid è stata individuata in Europa.

Indicata con la sigla B.1.620, è già diffusa in Lituania, Francia, Germania, Spagna e Belgio, e ha mutazioni comuni a varianti classificate fra quelle da valutare con attenzione (Voc).

Lo segnala la ricerca condotta da una decina di centri di europei guidati dall'Università lituana di Vilnius e online sul sito arXive, che pubblica studi non ancora validati dalla comunità scientifica. La ricerca, il cui primo autore è Gytis Dudas, è segnalata dalla rivista "Science” sul suo sito e sottolinea la necessità di potenziare il sostegno ai Paesi più poveri per prevenire la nascita di ulteriori nuove varianti pericolose.

L’ORIGINE – La variante sarebbe emersa in Africa centrale, probabilmente in Camerun, ma la quasi completa mancanza di sequenziamenti fatti nei Paesi più poveri rende impossibile avere certezze. Un fenomeno considerato molto preoccupante dalla rivista Science, che sul suo sito rileva che al momento sono 51 i Paesi, comprese grandi nazioni come India, Indonesia, Russia e Brasile, che hanno caricato nel grande database internazionale Gisaid sequenze relative a meno dello 0,1% dei casi individuati al loro interno.

Si tratta, osserva la rivista, di nazioni che hanno anche uno scarso o nullo accesso ai vaccini e che sono alle prese con gravi focolai interni. Un mix preoccupante di condizioni che può favorire la diffusione di nuove varianti e che dovrebbe spingere i Paesi ricchi a dare un maggior sostegno alle misure di contenimento in quelli più poveri.

Secondo Dudas "sarebbe molto più interessante sequenziare gli ultimi 1.000 casi nella Repubblica Centrafricana rispetto ai prossimi 100.000 casi in Germania". 

(Unioneonline/v.l.)

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