"Sto andando a pescare": questo ha detto Cesare Battisti agli agenti che ieri lo hanno fermato in Brasile, a Corumbá, mentre cercava di attraversare il confine con la Bolivia.

Era a bordo di un taxi e con sé aveva una quantità ritenuta "significativa" di valuta straniera non dichiarata, secondo quanto riferisce la polizia federale brasiliana. Il reato è di tipo amministrativo, quindi non giustifica il carcere se non per alcune ore.

Non è chiaro però se il controllo sia avvenuto per caso oppure se Battisti, condannato in Italia all'ergastolo per 4 omicidi avvenuti durante gli "anni di piombo", fosse pedinato.

Nelle sue tasche sono stati ritrovati 5mila dollari e 2mila euro, cifra che fa pensare a un progetto di trasferimento dal Brasile, dove a fine 2010 aveva ottenuto lo status di rifugiato politico, alla Bolivia dove, forse, le possibilità di avere più garanzie al fine di evitare l'estradizione in Italia possono essere più alte.

Ora il problema si riapre, ma resta il fatto che Battisti ha avuto un figlio pochi anni fa e proprio questo legame ha impedito finora che le autorità brasiliane concedessero all'Italia di riportare l'ex terrorista in patria.

(Redazione Online/s.s.)

© Riproduzione riservata