Ceo ucciso, arrestato il 26enne Luigi Mangione. Con sé pistola e uno scritto: «Parassiti, se la sono cercata»
Il giovane, originario del Maryland, è stato fermato in un McDonald's in Pennsylvania. L’agguato a ManhattanPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si chiama Luigi Mangione e ha 26 anni l'uomo arrestato oggi in un McDonald's in Pennsylvania e sospettato dell'assassinio del Ceo di United Healthcare Brian Thompson. Lo riporta il New York Times.
Mangione è stato trovato in possesso di una pistola e un silenziatore simili a quelli usati dal killer, oltre a manoscritti contro le compagnie di assicurazioni sanitarie. Secondo quanto riporta il New York Post, è un ex studente del Maryland di una prestigiosa università, parte della cosiddetta Ivy League. Primo della classe al liceo, Luigi era considerato un mago della tecnologia dai compagni.
«Questi parassiti se la sono cercata» e «doveva essere fatto» sono alcune frasi del manifesto, trovato con gli effetti personali del ricercato che il sindaco di New York Eric Adams ha definito «persona di forte interesse».
La ricostruzione
L'assassino aveva lasciato Manhattan subito dopo il delitto, hanno rivelato le telecamere di sorveglianza installate in tutta la città, una delle quali lo ha visto entrare (ma non uscire) nella stazione dei pullman sotto il ponte di George Washington da cui partono autobus diretti nel resto degli Usa. Grazie agli oltre 70mila "occhi" tra videocamere pubbliche e private, le autorità hanno ricostruito in dettaglio la timeline di un delitto «premeditato» e della fuga: arrivato la sera del 24 febbraio su un autobus partito da Atlanta, il killer si è fermato fino all'alba del 4 dicembre in un ostello sull'Upper West Side.
La mattina del delitto è uscito alle 5:30, probabilmente in bicicletta alle 5:41 è arrivato a Midtown. Lì ha camminato avanti e indietro nella zona prima di entrare da uno Starbucks a comprare acqua e una barretta snack. Ha ucciso Thompson alle 6:44, ripreso la bicicletta, entrato a Central Park da dove è uscito alle 6:56. Alle 7 ha preso un taxi sulla 86esima Strada West per recarsi alla stazione degli autobus.
«Ce l'aveva con UnitedHealth», ha ipotizzato il capo dei detectives Joseph Kenny indirizzando il pubblico al profilo di un «dipendente arrabbiato» o un cliente «altrettanto arrabbiato» del colosso assicurativo.
Il gruppo UnitedHealth a cui fa capo la divisione UnitedHealtcare ha intanto rafforzato le misure di sicurezza del quartier generale di Minneapolis: lo ha annunciato il Ceo Andrew Witty facendo riferimento all'attenzione «purtroppo intensa» di media e social e ai «commenti negativi, al vetriolo» circolati dopo il delitto.
(Unioneonline)