I gas di scarico delle auto diesel dei colossi tedeschi non sono stati provati solo su scimmie, ma anche su cavie umane.

Lo affermano i giornali tedeschi "Sueddeutsche Zeitung" e "Stuttgarter Zeitung", sostenendo che a effettuare i test sarebbero state Volkswagen, Daimler e Bmw.

Secondo i media, la Società di Ricerca europea per l'Ambiente e la Salute nei Trasporti, creata dai tre colossi dell'auto, avrebbe promosso "un breve studio di inalazione con ossido d'azoto su persone sane".

"Venticinque persone sono state sottoposte a dei controlli presso la clinica universitaria di Aquisgrana dopo che avevano respirato, per diverse ore, e in diverse concentrazioni, dell'ossido d'azoto", si legge sui siti tedeschi.

"Questi test su scimmie e anche esseri umani non sono in alcun modo etnicamente giustificabili", con queste parole la cancelliera Angela Merkel, tramite del suo portavoce, Steffen Seibert, ha commentato le indiscrezioni di stampa.

"L'indignazione manifestata da molti è assolutamente comprensibile", ha aggiunto, dichiarando che "le industrie dell'auto avrebbero dovuto pensare a limitare le emissioni, non a dimostrarne la presunta innocuità".

Ha poi sollecitato le società coinvolte nello scandalo a fare chiarezza.

BMW: "NESSUN TEST SULLE SCIMMIE" - "Il Bmw Group non conduce studi su animali". Con un comunicato stringato ed eloquente la casa automobilista tedesca smentisce la notizia pubblicata dal "New York Times" e dal giornale tedesco "Bild", che ha fatto scoppiare uno scandalo.

Hanno confermato invece Daimler e Volkswagen, con quest'ultima che si è anche scusata per "l'errore" commesso.

Un nuovo scandalo, dopo quello del dieselgate, mette in imbarazzo l'industria automobilista tedesca.

Nel maggio 2015 dieci scimmie sono state portate in un laboratorio di Albuquerque, rinchiuse in una vetrina e tenute davanti a uno schermo televisivo mentre venivano sottoposte per 4 ore alle emissioni dei gas di scarico.

Gli animali sono sopravvissuti al test, ma non si sa quali siano le loro condizioni di salute.

Le aziende avrebbero effettuato le provei test per smentire l'allarme lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui i gas di scarico sono cancerogeni.

(Unioneonline/L)

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