Un attentato ha preso di mira un protagonista dei media russi tra i più attivi nel sostegno all'intervento in Ucraina. Si tratta dello scrittore Zakhar Prilepin, che è rimasto solo ferito da un ordigno che ha semidistrutto la sua auto, mentre il suo autista e guardia del corpo è stato ucciso.

Gli inquirenti hanno già annunciato che un uomo, fermato subito dopo l'attacco, ha confessato di esserne l'autore e di avere operato su istruzioni dei servizi segreti di Kiev. Il sospetto, identificato come Alexander Permyakov, avrebbe confessato di avere messo un ordigno sulla strada che l'auto di Prilepin doveva percorrere in un villaggio circa 400 chilometri ad est di Mosca, e l'ha fatto saltare in aria con un congegno a distanza al passaggio della vettura.

Il reato per cui si indaga è quello di "terrorismo". Ma la diplomazia russa ha chiamato in causa anche gli alleati occidentali dell'Ucraina: gli Usa e la Gran Bretagna hanno una «responsabilità diretta» nell'attentato, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. Kiev ha negato ogni responsabilità. Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha anzi accusato gli stessi russi di essere dietro l'attentato avvenuto nel villaggio di Pionerskoye, nella regione di Nizhny Novgorod, dove lo scrittore stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza in una casa di famiglia.

A perdere la vita è stato il suo autista, Alexander Shubin, un ucraino del Lugansk d 27 anni arruolatosi nella Guardia nazionale russa.

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata