La guerra non è finita, ma c’è una seconda decisione in ambito sportivo che apre le porte ai russi. Dopo che l’esecutivo Uefa ha riammesso (senza inni e bandiere) nelle competizioni continentali club e rappresentative di Mosca e Minsk (solo gli under 17), il Comitato internazionale Paralimpico (Ipc) ha deciso di ammettere come neutrali gli atleti russi e bielorussi alle Paralimpiadi di Parigi 2024, che si disputeranno tra il 28 agosto e l’8 settembre.

Il presidente dell'Ipc, Andrew Parsons, ha tenuto a sottolineare, a nome dell'Ipc stesso, di credere «fermamente che sport e politica non debbano mescolarsi, e che anzi debbano rimanere assolutamente separati». Un anno e mezzo fa gli 83 rappresentanti dei due Paesi furono esclusi dalle Paralimpiadi invernali di Pechino: «Siete vittime dei vostri governi», fu detto loro.

Tra due settimane toccherà al Cio decidere se riammettere russi e bielorussi alle prossime Olimpiadi estive di Parigi.

La decisione dell’Ipc ha fatto infuriare Kiev: «Permettere la partecipazione dei russi ai Giochi Paralimpici e alle competizioni calcistiche giovanili, non espellere la Russia dalle istituzioni e dalle organizzazioni internazionali, non emettere mandati di arresto per funzionari di alto livello per il coinvolgimento in crimini di massa, permettere alle aziende internazionali di commerciare con la Russia: tutto questo prolunga la guerra e spinge la Russia ad aumentare i livelli di violenza in Ucraina», ha scritto su X Mykhailo Podolyak, consigliere di Volodymr Zelensky.

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