Il rapporto finale della commissione della Camera che per un anno e mezzo ha indagato sulla rivolta del 6 gennaio 2021 – quando i sostenitori di Donald Trump assaltarono il Campidoglio di Washington – accusa l’ex presidente di aver partecipato ad una "cospirazione criminale" per ribaltare i risultati delle presidenziali.
Secondo quanto scrive nella sua relazione (lunga 814 pagine) – il presidente della commissione, il democratico Bennie Thompson - sarebbe stato proprio Trump ad “accendere il fuoco della rivolta".

Accuse gravissime a causa delle quali, conclude la relazione, Trump «dovrebbe essere

bandito da qualsiasi incarico pubblico in futuro». Questo, sostengono i sette democratici e due repubblicani della Commissione, in base all'articolo 14 della Costituzione americana che stabilisce che «chiunque abbia prestato giuramento di servirla può essere escluso da ogni incarico pubblico se coinvolto in insurrezione o ribellione».

Dal canto proprio, l’ex presidente ha risposto alla Commissione speciale della Camera accusandola di “strumentalizzazione politica”.

"Il rapporto della Commissione totalmente di parte - attacca Trump in un post sul suo social media Truth - si è dimenticato di menzionare che Pelosi non diede ascolto alla mia raccomandazione di utilizzare i militari a Washington. Ho usato le parole in "pace e in modo patriottico" e ho invitato a

esaminare il motivo della protesta. Questa – conclude il magnate repubblicano, che a novembre ha annunciato l’intenzione di ricandidarsi alle presidenziali 2024 – è una caccia alle streghe!". 

(Unioneonline/l.f.)

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