Sono tra 120 e 130 gli italiani bloccati a Malta che si sono messi in contatto con l’Ambasciata. Circa 50 sono risultati positivi al Covid, alcuni di loro hanno sintomi non gravi, gli altri si trovano in isolamento perché entrati a contatto con i compagni contagiati. Quasi tutti sono minorenni, solo una piccola parte di loro è formata da maggiorenni.

Ieri l'ambasciata, in continuo contatto telefonico con i ragazzi, ha organizzato in collaborazione con le autorità un servizio di trasporto per radunare gli studenti al Corinthia Marina, a Saint Julian, riconvertito in Covid Hotel, al quale nessuno può avere accesso. I ragazzi dovranno restare in quarantena fino al 22 luglio.

Il cluster ha colpito anche studenti francesi e spagnoli. 

LE TESTIMONIANZE – Il padre di una 16enne friulana – che ha fatto la prima dose del vaccino – ha lanciato un appello ai microfoni del Tg regionale Rai: “Chi può, faccia quello che può fare”, ha detto.

"Ora i ragazzi grazie all’impegno dell’ambasciata sono stati trasferiti in un albergo migliore, dove c’è anche assistenza sanitaria”, ha affermato l’uomo, lamentando il fatto che i giovani sono stati “blindati dalle autorità maltesi, senza possibilità di avere contatti o di uscire, neanche per procurarsi da bere o da mangiare”.

Lorenzo Ranise, 18 anni, è invece uno degli otto studenti imperiesi in quarantena: “Prima di essere messo in isolamento avrei gradito un tampone”, ha detto. Spiegando che neanche al suo contatto risultato “reattivo” al tampone rapido effettuato in aeroporto è stato poi fatto il tampone molecolare.

"Ci troviamo a St Julian, una località vicino a Sliema, dove abbiamo trascorso la vacanza - prosegue -. Viviamo tutti in stanze separate, tranne una coppia. All'inizio mi volevano mettere in camera con uno dei miei amici: assurdo mettere due persone in quarantena nella stessa stanza".

Passa la giornata tra libri e videochiamata, sulla movida maltese dice: “In discoteca si può entrare alle 20 e si resta fino alle 2, ma è vietato ballare. In giro c’è molta gente”.

Per mangiare i ragazzi usano la app maltese “Wolt”, con cui “ordiniamo il cibo che ci viene consegnato in albergo”.

(Unioneonline/L)

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