«Ha toccato! Ha toccato», annunciò con enfasi su Rai1 il giornalista Cagliaritano Tito Stagno.

Il 20 luglio di 55 anni fa l’Apollo 11 si posò sulla Luna e poche ore dopo due astronauti statunitensi, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, misero piede e camminarono per la prima volta sul suolo lunare.

Un’impresa fortemente voluta e pianificata da John Fitzgerald Kennedy sin dal 1961 per recuperare lo svantaggio accumulato rispetto all’Urss nella corsa allo spazio. I sovietici negli anni precedenti avevano mandato in orbita il primo satellite artificiale, uno dei primi esseri viventi e il primo uomo. Il successo della missione sancì il sorpasso americano nella corsa allo spazio ed ebbe conseguenze importanti nella Guerra Fredda, in quanto fece crescere in tutto il mondo il prestigio stelle e strisce.

L’Apollo 11 partì da Cape Canaveral (Florida) il 16 luglio 1969 con a bordo tre uomini: Neil Armstrong, Edwin “Buzz” Aldrin e Michael Collins. La navicella giunse in orbita lunare il 19 luglio e l’indomani il Lem con Armstrong e Aldrin a bordo si separò dal modulo di comando, che rimase in orbita con Collins, e inizio la discesa.

Alle le 22:17 italiane il veicolò si posò nella pianura e gli astronauti iniziarono i preparativi per uscire. Alle 4.56 italiane del 21 luglio fu possibile aprire il portellone e scendere, il primo ad appoggiare il piede sul suolo lunare fu Armstrong, seguito da Aldrin. «Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità».

L’emozione fu enorme in tutto il mondo, per la prima volta gli esseri umani avevano raggiunto un altro corpo celeste. Gli astronauti restarono sulla superficie lunare per due ore e mezza: raccolsero campioni di rocce, piantarono la bandiera degli Stati Uniti, scattarono fotografie e lasciarono alcuni oggetti commemorativi. Poi rientrarono nel Lem e partirono, si agganciarono al modulo di comando e tornarono verso la Terra. Il viaggio si concluse il 24 luglio, quando l’Apollo 11 ammarò nell’Oceano Pacifico.

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(Unioneonline/L)

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