Un gruppo di elite di soldati turchi specializzati in radar jamming e difesa aerea sono arrivati a Tripoli.

Lo hanno reso noto alcuni media locali, dopo che ieri decine di persone sono morte in un raid delle truppe del generale Haftar contro l'accademia militare a sud di Tripoli.

In serata c'era stato l'annuncio da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan dell'invio "progressivo" di soldati turchi a Tripoli.

In Libia "il nostro scopo è di far sopravvivere il governo legittimo" di Fayez al-Sarraj. "L'esercito turco è lì per garantire un cessate il fuoco, non per combattere", e per cercare di "evitare tragedie umanitarie", ha detto il capo di Stato in un'intervista tv.

Intanto il ministro degli Esteri del governo di Tripoli, Mohamed Siala, ha affermato che il governo di accordo nazionale ha chiesto alla delegazione Ue un rinvio della missione a Tripoli, programmata indicativamente per domani.

La missione diplomatica europea, guidata dall'Alto rappresentante Joseph Borrell e dai ministri degli Esteri italiano, francese, tedesco e britannico avrebbe dovuto approdare nel Paese nordafricano per tentare di ottenere un cessate il fuoco e la ripresa dei colloqui tra le due fazioni in conflitto.

Sul caso è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte, che ha ribadito di essere contrario a qualsiasi intervento militare nella regione: "Dal primo giorno abbiamo detto che l'offensiva su Tripoli avrebbe solo generato altra violenza e non avrebbe mai condotto a una soluzione sostenibile. Siamo stati, purtroppo, dei buoni profeti", ha dichiarato in un'intervista a "Repubblica".

"A maggior ragione non crediamo che ora intervenire militarmente a favore dell'una o dell'altra parte possa contribuire alla stabilità. Oggi più che mai investiamo tutto il nostro capitale su una soluzione politica, in particolare sostenendo gli sforzi delle Nazioni Unite e, adesso, della Germania nella preparazione della Conferenza di Berlino. Non ci sono altre strade per la pace", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

(Unioneonline/F)
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