Un «segnale di speranza». A Pasqua riprendono i pellegrinaggi in Terra Santa, sospesi dallo scorso 7 ottobre, data dell’attacco di Hamas in territorio israeliano che ha dato il via all’ennesima guerra in Medio Oriente.

L’annuncio è di monsignor Remo Chiavarini, ad dell’Opera Romana Pellegrinaggi che a partire da oggi ha iniziato a raccogliere le adesioni per due pellegrinaggi in Israele e Palestina nel periodo di Pasqua.

«Vogliamo dare un segnpo di speranza e tornare in Terra Santa», afferma Chiavarini. «Diversi pellegrini ci hanno chiesto di ripartire, lo faremo a Pasqua sperando che le condizioni in quei giorni non siano tali da impedire il viaggio».

I due itinerari avranno il nome “pellegrini messaggeri di pace in Terra Santa”. Sono previsti anche incontri con le comunità locali.

«I pellegrini fanno parte della nostra comunità e ne abbiamo bisogno - è il messaggio del Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa - prima di tutto perché abbiamo bisogno di respirare con due polmoni: pellegrini e i locali. Abbiamo bisogno dell'abbraccio della Chiesa Universale alla nostra chiesa, della solidarietà e della presenza dei pellegrini qui.

Spero che i pellegrini tornino presto a godere della bellezza e della meravigliosa esperienza del pellegrinaggio in Terra Santa».

Il primo viaggio, dal 21 al 28 marzo, in coincidenza con la Domenica delle Palme e l'inizio della Settimana Santa, prevede tappe in Galilea (Nazareth, Cafarnao, lago di Tiberiade) e poi a Gerusalemme e Betlemme. Il secondo viaggio, dal 28 marzo al 2 aprile, quindi proprio nei giorni di Pasqua, prevede tappe a Gerusalemme e Betlemme.

L’auspicio, continua Chiavarini, è che «di qui a Pasqua la situazione cambi e ci sia la pace. Ma siamo comunque pronti a partire se le condizioni saranno possibili. Non vuole essere un progetto illusorio ma è davvero il nostro desiderio di portare con i nostri pellegrini speranza».

(Unioneonline/L)

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