All'alba a Budapest è stata rimossa la statua di Imre Nagy, leader del Partito comunista ungherese a capo della rivolta del 1956 - sedata da Mosca che invase il Paese con il carri armati-, condannato a morte e giustiziato nel 1958.

Il monumento a quello che per molti rappresenta un eroe nazionale si trovava nella piazza del Parlamento.

La decisione di rimuovere la statua è stata presa dal governo guidato da Viktor Orban, sovranista e noto per le sue politiche anti-migranti.

Molti esponenti dell'esecutivo hanno parlato di Nagy come di un "comunista fra i peggiori" e collaboratore segreto del Kgb, i servizi segreti sovietici.

Nella piazza sorgerà invece un nuovo monumento dedicato alle vittime del "terrore rosso" del 1919.

Contro l'operazione si sono scagliate le forze di opposizione, che considerano il gesto parte della battaglia culturale di Orban contro i valori della sinistra e del liberalismo.

(Unioneonline/F)
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