Anche i veterinari in campo per fare i tamponi in Veneto.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Luca Zaia: "Ho dato disposizione di convocare i rappresentanti dei 2.450 veterinari in Veneto per fare i tamponi", ha detto.

"L'uomo è un mammifero - ha aggiunto Zaia -, tutti i mammiferi hanno sette vertebre cervicali, allattano il neonato, e i veterinari sono esperti di questo. Non è nulla di trascendentale pensare di fare un percorso con i veterinari, se fossero disponibili per fare i tamponi".

Ma i veterinari non sembrano essere d'accordo: "Ci troviamo, a sorpresa, tirati in ballo oggi per lo svolgimento di un'attività di medicina umana, in cui dovremo sostituirci ad operatori sanitari e infermieri in prestazioni di loro competenza. Credo che forse nella concitazione dell'emergenza sia sfuggito che l'esecuzione di attività di questo tipo rappresenterebbe per noi un abuso di professione infermieristica o medica", relica in una nota Maria Chiara Bovo, segretario regionale veneto del Sindacato veterinari di medicina pubblica.

"Noi - aggiunge - svolgiamo un servizio pubblico essenziale perché controlliamo quotidianamente la filiera agroalimentare e la salubrità degli alimenti. Siamo fortemente contrari a svolgere funzioni in aree disciplinari per cui non abbiamo competenza né copertura giuridica. Anche le Aziende sanitarie dovrebbero riflettere sui rischi e conseguenze che attività svolte al di fuori delle previsioni normative e contrattuali potrebbero avere anche per loro". Rinnoviamo quindi la nostra totale disponibilità a mettere

(Unioneonline/L)
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