Un episodio inquietante e che ha scosso nel profondo la città di Bolzano. È la violenza subita ad opera di due uomini, genericamente descritti come “africani”, da una studentessa di appena sedici anni mentre lunedì, come ogni giorno, tornava a casa da scuola in sella alla sua bicicletta.

Un'incantevole passeggiata immersa nel verde, accanto alle acque del torrente Talvera, che si è trasformata in incubo: la ragazza è stata avvicinata da due uomini che l'hanno strattonata e spinta tra i cespugli. Lì si sarebbe consumata la violenza, con la ragazza abbandonata poi in stato di semi incoscienza.

A trovarla, dopo che la giovane è riuscita a trascinarsi sino alla passeggiata, alcuni passanti che hanno lanciato l'allarme.

L'episodio ha in realtà dei precedenti, perché come riporta il Corriere della Sera già due anni fa in quella zona un minorenne nigeriano aveva aggredito e violentato una minorenne: e anche se non ci sono al momento prove che i due violentatori siano affiliati alla mafia del Paese africano, gli investigatori stanno riversando le attenzioni sulle confraternite nigeriane che da qualche anno si sono insediate nel capoluogo altoatesino. Sodalizi criminali con ramificazioni in mezzo mondo, e che prevedono rigide prove di affiliazione come il superamento di una prova violenta, che sia un pestaggio o uno stupro.

La polizia prosegue dunque le indagini, ma la città, intanto, ha paura.

(Unioneonline/v.l.)
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