Undici siti web che mettevano in vendita illegalmente farmaci "anti-Covid" sono stati oscurati dai Nas.

Vere e propri shop online, spiegano gli inquirenti "collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di svariate tipologie di medicinali che, in questi mesi, sono stati a vario titolo collegati all’emergenza pandemica".

In particolare, i siti oscurati mettevano a disposizione degli utenti, senza restrizioni o limitazioni, una serie di farmaci da vendere sotto stretta indicazione medica o solo da farmacisti abilitati. Tra gli altri, gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, gli antivirali lopinavir e ritonavir, il ribavirin (per il quale è stato autorizzato l’uso compassionevole limitatamente a pazienti ospedalizzati con difficoltà respiratorie legate al Covid), l’antibiotico azitromicina, nonché l’antinfiammatorio colchicina.

I militari si sono imbattuti anche in altri medicinali contenenti rispettivamente l’antinfiammatorio indometacina, la cui assunzione fuori stretto controllo medico può cagionare gravissimi effetti collaterali, e l’antivirale daclatasvir, offerto in rete nonostante l’Ema, a seguito del mancato rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, ne abbia vietato l’uso in tutta l’Unione Europea.

(Unioneonline/l.f.)
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