Papa Francesco ha aperto oggi, con l'udienza generale in piazza San Pietro, il periodo della Quaresima.

Diecimila persone hanno ascoltato le parole del Santo Padre, che si è soffermato sui concetti di "cammino di speranza", "amore" e "partecipazione", perché, ha detto, "non andiamo in paradiso in carrozza".

Bergoglio ha ricordato come la Quaresima sia "un periodo di penitenza, anche di mortificazione, ma non fine a se stesso, bensì finalizzato a farci risorgere con Cristo, a rinnovare la nostra identità battesimale, cioè a rinascere nuovamente 'dall'alto', dall'amore di Dio. Ecco perché la Quaresima è, per sua natura, tempo di speranza".

E ha fatto riferimento all'esodo degli Israeliti dall'Egitto, raccontata dalla Bibbia: "Il punto di partenza - ha spiegato - è la condizione di schiavitù in Egitto, l'oppressione, i lavori forzati. Ma il Signore non ha dimenticato il suo popolo e la sua promessa: chiama Mosè e, con braccio potente, fa uscire gli israeliti dall'Egitto e li guida attraverso il deserto verso la Terra della libertà. Durante questo cammino dalla schiavitù alla libertà, il Signore dà agli israeliti la legge, per educarli ad amare Lui, unico Signore, e ad amarsi tra loro come fratelli. La Scrittura mostra che l'esodo è lungo e travagliato: simbolicamente dura 40 anni, cioè il tempo di vita di una generazione".
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