E’ ancora molto limitata la circolazione della variante Delta in Italia. Nell’ultimo rapporto dell’Iss la diffusione è stimata sotto l’1%, ma l’allerta sta crescendo in diverse Regioni, Sardegna compresa.

Infatti, si legge nel resoconto dell’Istituto superiore di sanità, “si segnala un recente aumento nella frequenza e diffusione sul territorio nazionale”. In Lombardia, ad esempio, i casi accertati finora sono 81, mentre in Alto Adige una persona colpita dalla variante indiana si trova in terapia intensiva.

Preoccupano due aspetti della mutazione: l’alta trasmissibilità, sei volte superiore alla media, e il rischio quasi doppio di ospedalizzazione rispetto alla variante Alfa, la ex inglese.

Massima attenzione dunque, ma arrivano buone notizie: i vaccini funzionano sulla mutazione, due dosi di AstraZeneca o Pfizer riducono notevolmente i rischi.

Uno studio dell'Università di Edimburgo e del Public Health Scotland, pubblicato sulla rivista Lancet, dimostra infatti che due dosi del vaccino Pfizer o di quello AstraZeneca riducono il rischio di infezione e ricovero a causa di questa variante, ma in percentuali diverse: due settimane dopo la seconda dose, il vaccino Pfizer offriva una protezione del 79% contro il ceppo Delta (e del 92% contro la variante Alfa). Per le due dosi del vaccino AstraZeneca, invece, c'era una protezione del 60% contro la variante Delta (e del 73% per la variante Alfa).

Ulteriori dati resi noti dall’autorità sanitaria britannica hanno inoltre dimostrato che due dosi AstraZeneca sono efficaci fino al 92% contro il ricovero in ospedale a causa della variante Delta. Zero invece i decessi tra i vaccinati.

(Unioneonline/L)

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