Si è ucciso oggi nella sua cella del carcere di via Gleno a Bergamo, dov'era detenuto da una settimana, Federico Gaibotti, il trentenne che venerdì scorso aveva ucciso il padre Umberto Gaibotti, 65 anni, accoltellandolo nel giardino della casa di quest'ultimo a Cavernago.

Il delitto al culmine di un litigio nella casa di famiglia, in via Verdi, dove il giovane aveva aggredito il padre che, uscito di casa per chiedere aiuto, è stato poi raggiunto nel giardino e finito a coltellate. A dare l'allarme erano  stati i vicini di casa, attirati dalle grida del genitore. Immediato l'intervento

dei carabinieri e del personale del 118, che aveva  inviato l'automedica e l'ambulanza. Per l'uomo non c’era   stato nulla da fare: le coltellate inferte dal figlio si sono rivelate fatali.

Il giovane aveva da anni problemi di tossicodipendenza ed era stato arrestato poco dopo l'omicidio. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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