Un sardo a colpi di macheteuccide i genitori a Roma
Secondo la polizia è un'azione premeditata. Un uomo di 30 anni, Valerio Ullasci, di origini sarde, ha ucciso il padre Vincenzo, 59 anni, e la madre, Maria Spina di 60, in una villetta a Mentana, una cittadina alle porte della capitale. Impressionante la sequenza dell'aggressione. Ullasci prima ha colpito con il machete il padre, prendendolo alle spalle, poi ha fatto mettere in ginocchio la madre e l'ha uccisaUna lucida follia. Potrebbe essere descritta così la testimonianza rilasciata da Valerio Ullasci dopo avere massacrato i genitori con un machete. Una vera e propria mattanza nella villetta dove viveva col padre e la madre a Mentana, una cittadina alle porte della capitale. Un massacro premeditato, ipotizzano gli investigatori dopo aver ascoltato un racconto "agghiacciante, anche se fatto da una coscienza alterata". Valerio Ullasci, 30 anni, ha confessato di aver ucciso i suoi genitori, ha confessato di aver usato il machete per massacrarli, ha confessato di avere pianificato tutto. Ha raccontato con lo sguardo perso nel vuoto ma apparentemente calmo, di essersi "allenato tutto il giorno, mentre i genitori lavoravano". "Mi sono allenato col machete colpendo il sacco usato per gli allenamenti di pugilato, poi contro una credenza", ha spiegato nel suo lucido delirio. Uscendo dalla villetta di via delle Molette dopo un sopralluogo, un investigatore ha commentato che in quella casa 'normalè era stato commesso un 'omicidio spietato. Un omicidio crudele e sanguinosò Motivi veri o giustificazioni al suo gesto Valerio Ullasci non ne fornisce. Si limita a parlare di "antiche conflittualità".
LA DINAMICA. Il giovane avrebbe chiesto al padre se voleva un massaggio mentre vedeva la tv, dopo cena. L'uomo avrebbe risposto di sì e per questo si è disteso sul divano, a pancia sotto. Una questione di pochi secondi, alcune urla strazianti e l'uomo, colpito alla testa, è morto. Poisarebbe stata la volta della madre, arrivata di corsa in salotto a causa di quelle urla. Il figlio l'avrebbe fatta inginocchiare e poi si sarebbe accanito anche sul suo corpo.
L'ARRESTO .Il pm della procura di Tivoli che si occupa dell'inchiesta ha convalidato il fermo con l'accusa di duplice omicidio premeditato, aggravato dal rapporto di parentela. Nella villetta di Mentana, sotto sequestro dalla scorsa notte, adesso ci sono soltanto i poliziotti della scientifica che continuano a cercare particolari che possano spiegare cosa sia successo nella mente di Valerio
IL PRESUNTO ASSASSINO L'autore del duplice omicidio si trova attualmente in carcere dopo l'interrogatorio avvenuto negli uffici della Questura. Il movente resta ancora poco chiaro, gli inquirenti stanno vagliando le affermazioni fatte dal giovane. "Ad avvertire il 113 è stato lui stesso - continua Rizzi - Quando siamo arrivati lo abbiamo trovato vicino ai corpi massacrati a colpi di macete". L'uomo che lavorava come cameriere nel ristorante di Mentana gestito dal padre, viveva nella villetta di via delle Molette, insieme ai genitori. Circa dieci anni fa i coniugi uccisi avevano perso una figlia per una grave malattia.