"Un altro infame da giustiziare", "è necessario il piombo", "devi crepare".

Dopo l’infettivologo Matteo Bassetti e diversi giornalisti, anche il ministro Luigi Di Maio nel mirino dei no-vax e degli anti-green pass. L’ex capo politico dei Cinquestelle è stato destinatario di minacce di morte contenute in chat su Telegram.

"Lo impalerei in pubblica piazza", "ti veniamo a prendere", "ti vedremo presto anche a te con il cappio al collo", sono solo alcune delle frasi violente comparse nelle conversazioni. E c’è anche chi sostiene che la "soluzione finale" consista nel "procurare attentati dislocati nei luoghi di potere, in simultanea". 

Il ministro in questi giorni si era espresso ancora una volta con forza a sostegno della campagna vaccinale: "Non solo tutto l'arco politico deve condannare le violenze che stiamo vedendo da parte di sedicenti no-vax che stanno manifestando con forme inaccettabili – ha detto -. Ma faccio anche un appello a tutte le forze politiche: non bisogna soffiare sul fuoco".

"Non bisogna lasciar pensare a qualcuno che si può permettere di utilizzare violenza, minacciare medici, professori universitari che si battono per le campagne vaccinali – erano state le sue parole - Si è arrivati all'assurdo ed è meglio che come panorama politico blocchiamo questa degenerazione e diciamo parole chiare".

(Unioneonline/D)

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