Viviana Micheluzzi, 50 anni, è morta per un colpo alla nuca mentre, verosimilmente, cercava di scappare dalla furia del marito. È quanto emerge dall'autopsia svolta sul corpo della donna uccisa martedì a Castello Molina di Fiemme, in Trentino, dal 56enne Mauro Moser che ha poi rivolto l'arma verso se stesso.

Gli elementi raccolti dagli inquirenti portano a pensare che l'uomo avesse premeditato tutto: è stato infatti confermato che l'arma del delitto, una pistola calibro nove di fabbricazione austriaca, è stata acquistata da Moser la mattina del delitto in una armeria di Ora, in Alto Adige. Sembra che la coppia si stesse separando: "Dovevamo vederci oggi per definire la separazione", ha detto alla stampa locale l'avvocato di Viviana Micheluzzi.

La comunità è sotto choc: Moser era conosciuto in paese, oltre ad essere agricoltore era anche il figlio di un ex sindaco del piccolo borgo della valle di Fiemme. Anche Micheluzzi era molto nota, non solo in valle, per il suo lavoro da apicoltrice con la sua impresa "I dolci sapori del bosco".

Ad aggiungere orrore all’orrore, il fatto che a trovare i corpi sono stati due dei tre figli della coppia. Sul posto la Scientifica, che ha raccolto elementi che potranno essere utili alle indagini, in mano alla Procura di Trento.

La tragedia è avvenuta fuori dal paese, in località Brozin, dove la donna aveva alcune delle sue arnie e il Centro di fecondazione delle api regine. Sul posto sarebbe inoltre stata sequestrata una carabina.

"Un dramma tremendo. Ho avuto rapporti con loro per la loro attività legata alla produzione di miele e di ricerca sulle api e sulle regine. Lei era una specialista. Sono incredulo", dice il sindaco Marco Larger.  

(Unioneonline/D)

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