"In quel momento la volevo uccidere. Perché tanta violenza? Perché c'erano dei sentimenti, anzi no, ritratto e non voglio rispondere a questa domanda. È stato un raptus".

Così Ezio Galesi, il 59enne che ha barbaramente assassinato a colpi di martello la ex fidanzata Elena Casanova, 49enne, a Castegnato nel Bresciano, ha risposto stanotte davanti al pubblico ministero di Brescia Carlo Pappalardo. "L'ho colpita più volte alla testa", ha detto Galesi nell'interrogatorio iniziato alle 23.41 e conclusosi a mezzanotte e dieci. "L'ho incrociata ieri in un negozio a Castegnato e poi - ha aggiunto - sono andato ad aspettarla fuori casa".

IL FEMMINICIDIO – La ricostruzione del delitto, avvenuto ieri sera, è raccapricciante: Galesi ha atteso la vittima fuori dall’abitazione della donna. Quando lei è arrivata a bordo della sua auto, ha spaccato il finestrino con un martello e si è accanito su di lei fino ad ammazzarla. Poi si è rivolto ai vicini: "Chiamate i carabinieri, l'ho uccisa a martellate". Quindi ha aspettato l’arrivo delle forze dell'ordine senza muoversi: arrestato, a lungo è rimasto nell'auto dell'Arma con lo sguardo fisso nel vuoto.

Nessuno ha visto nulla, nessuno ha potuto fare nulla per salvare quella donna. La casa della vittima è una delle villette a schiera che si affacciano su alcuni campi agricoli, in una zona non troppo illuminata.

Casanova, operaia alla Iveco di Brescia e mamma di una ragazza di 17 anni, era molto conosciuta nel paese perché attivamente impegnata in campagne ambientaliste. Da un anno aveva lasciato Galesi e stava intrecciando una nuova relazione. 

LA TESTIMONIANZA – "L’ho visto davanti a Elena che era a terra, era lì, fermo immobile, fumava una sigaretta”, ha raccontato l’ex marito della donna. L’uomo abita a poca distanza dal luogo del delitto, in via Fiorita. Era in auto con la figlia 27enne, passando ha visto il killer e il corpo a terra: “Ho capito fosse successo qualcosa, e in quel momento ho pensato solo a portare via mia figlia".

(Unioneonline/D)

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