La corte d'assise d'appello di Palermo ha assolto al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno e il senatore Marcello Dell'Utri, accusati di minaccia a Corpo politico dello Stato.

In primo grado erano stati tutti condannati a pene severissime. Dichiarate invece prescritte le accuse al pentito Giovanni Brusca. Pena ridotta al boss Leoluca Bagarella. Confermata la condanna a 12 anni del capomafia Nino Cinà. 

Per quel che concerne la riduzione di pena a Bagarella i giudici hanno riqualificato il reato in tentata minaccia a Corpo politico dello Stato, dichiarando le accuse parzialmente prescritte. Ciò ha comportato una lieve riduzione della pena passata da 28 a 27 anni.

Gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno sono stati invece assolti perché il "fatto non costituisce reato", mentre Dell'Utri "per non aver commesso il fatto".

Al termine del processo di primo grado la Corte d'Assise aveva inflitto 12 anni a Dell'Utri, Mori, Subranni e Cinà e 8 a De Donno. Sotto processo, ma per il reato di falsa testimonianza, era finito anche l'ex ministro dell'interno Nicola Mancino che venne assolto.

"E' un'assoluzione di cui io e il collega che difende Giuseppe De Donno siamo stati sempre convinti. Finalmente la verità è venuta fuori a costo di sacrificio e di grande lavoro", il commento alla sentenza dell’avvocato Basilio Milio, legale del generale Mario Mori. "Abbiamo sentito sia il generale Mori che De Donno e sono molto contenti. La sentenza stabilisce che la trattativa non esiste. E' una bufala, un falso storico", ha aggiunto.

"Siamo felici perché il nostro assistito è stato dichiarato estraneo a questa imputazione, dopo 25 anni di processi, in relazione al periodo successivo al '94", ha detto invece l'avvocato Francesco Centonze, legale dell'ex senatore Marcello Dell'Utri. "Questo è l'esito necessario alla luce delle carte processuali", ha aggiunto. "Dell'Utri evidentemente non è stato il trait d'union tra la mafia e la politica", ha concluso.

(Unioneonline/l.f.)

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