Traghettopoli, fra gli indagati anche il vicecapo di gabinetto di Salvini
Scoperto anche un “tariffario della corruzione”: biglietti gratis per il comandante del porto e il suo secondo, trattamento Vip e sconto del 30% per gli amiciPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'ammiraglio Nicola Carlone, sino al settembre scorso comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto e un altro alto ufficiale della Guardia costiera, Roberto Isidori, vicecapo di gabinetto del ministro Matteo Salvini (estraneo all'inchiesta) sono indagati nell'indagine sui viaggi gratis a bordo delle navi del gruppo Onorato. Per entrambi l'accusa ipotizzata dalla procura di Genova è quella di corruzione. Del lungo elenco di indagati fanno parte anche il fondatore del gruppo Vincenzo Onorato e i figli Achille e Alessandro, per i quali è stato ipotizzato il reato di corruzione, accusa estesa anche alle tre compagnie del gruppo ovvero Moby Spa, la Cin (Tirrenia-Compagnia Italiana di Navigazione) Spa e la Toremar Spa.
Sono 120 a ora le persone indagate tra ufficiali e vertici della Capitaneria di porto e di altre forze dell'ordine, con l'accusa di avere messo a disposizione la loro funzione in cambio di biglietti gratis sui traghetti.
È questo uno degli ultimi sviluppi dell'inchiesta per corruzione del pm Walter Cotugno che nei mesi scorsi ha chiesto un nuovo sequestro delle caselle di posta elettronica di 14 tra i vertici e i dipendenti (tutti indagati) delle società Moby, Cin, e Toremar alle quali la procura contesta la norma 231, la responsabilità amministrativa dell'ente.
L'acquisizione delle caselle di posta elettronica, secondo l'accusa, servirebbe perché già in alcune sarebbero emerse le prove della prassi di regalare i biglietti a chi poteva tornare utile per i controlli sulle navi.
Dalle indagini è inoltre emerso che uno degli indirizzi della Moby veniva svuotato ogni giorno e non è stato possibile recuperare le conversazioni.
L'inchiesta era deflagrata ad aprile e aveva portato al sequestro di alcuni traghetti per un valore di 64 milioni, misura poi annullata dal Riesame. Secondo l'accusa, le navi della società erano prive dei requisiti fissati dalla normativa internazionale in materia ambientale: alcuni componenti dei motori principali e dei generatori di corrente sarebbero stati manomessi o sostituiti con pezzi di ricambio non originali e, quindi, non conformi a norme che sarebbero state aggirate con false attestazioni sui registri o con la contraffazione dei segni di autenticazione di competenza delle autorità pubbliche. E, per far chiudere un occhio, i dirigenti della compagnia avrebbero regalato 34 mila biglietti, "correlati inequivocabilmente", dicono gli inquirenti, a trattamenti di favore.
Tra il materiale sequestrato sarebbe stato trovato anche un "tariffario della corruzione": al comandante del porto e al suo secondo spettavano ticket Free, trattamento Vip e sconto del 30% per gli amici, al capo sicurezza della navigazione esenzione totale senza extra.
Uno degli episodi sotto esame risale al settembre 2020 quando il traghetto Athara subisce un'ispezione a sorpresa. L'ad di Moby Achille Onorato avrebbe scritto al comandante di armamento Vicidomini: «Questa cosa sta diventando una barzelletta e va gestita. Chiamate l'ammiraglio e poniamo fine a questa pagliacciata».
I due interlocutori sono Nicola Carlone, allora comandante di Genova, e il suo vice Filippo Marini, oggi capo a Venezia. Ricevono 10 e 28 viaggi gratis. Ma c'è chi ne ha collezionati di più come Isidori, 64.
(Unioneonline)
