È stato ucciso con 25 coltellate per un debito di droga di 250 euro Thomas Luciani, 17 anni, di Pescara (QUI la notizia). I due assassini si sarebbero accaniti sul giovane continuando a colpirlo anche mentre quest’ultimo era ormai esanime a terra. Non è chiaro se siano entrati in azione con l’intento di uccidere o se si sia trattato di una lite finita male.

La città abruzzese è sotto choc per il delitto. Il corpo di Thomas è stato trovato ieri sera riverso tra le sterpaglie, nei pressi del parco Baden Powell, vicino a un sottopassaggio della ferrovia. Per l’omicidio sono stati arrestati due minorenni, entrambi italiani: uno è figlio di un avvocato, l’altro figlio di un maresciallo, comandante di una stazione locale di un comune della provincia di Pescara.

Ancora non è stata trovata l’arma del delitto, probabilmente un coltello da sub viste le lesioni sul corpo della vittima.

Questa la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, che parlano di un delitto maturato nel contesto del piccolo spaccio di droga. Un gruppetto di sette-otto ragazzi ha raggiunto il parco. Due di loro sono entrati e hanno incontrato Thomas: raggiunta una zona non sorvegliata lo hanno colpito ripetutamente. Poi lo hanno abbandonato tra le sterpaglie e si sono allontanati, sono andati tutti al mare, in uno stabilimento balneare del centro, dove hanno fatto il bagno. Lì, stando alle testimonianze raccolte, sarebbe stato abbandonato il coltello.

A lanciare l’allarme, alcune ore dopo i fatti, è stato uno dei giovani che facevano parte del gruppo ma che non avrebbe partecipato all’omicidio. Compresa la gravità dell’accaduto, il giovane è andato dalla Polizia. Subito dopo il ritrovamento del corpo e l’avvio delle indagini, che in poche ore hanno consentito di individuare i presunti responsabili. Determinante anche la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti al parco e allo stabilimento balneare.

I due ragazzi fermati per l'omicidio (si trovano in un centro di prima accoglienza in attesa dell’udienza di convalida) non avrebbero tradito emozioni durante il primo interrogatorio, si apprende da fonti investigative: al momento non ci sono state reazioni particolari, in sostanza c'è stata assenza di empatia emotiva o pentimento

I giovani sono liceali di buona famiglia, ben inseriti socialmente. Il contesto sociale che contraddistingue sia loro che la vittima viene definito «fondamentalmente di persone apparentemente normali».

Le indagini sono coordinate dal capo della Procura per i minorenni dell'Aquila, David Mancini, e dal sostituto Angela D'Egidio, che ieri hanno fatto un sopralluogo nella zona dove è maturato l'omicidio.

(Unioneonline/L)

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