Stretta in Alto Adige. Il governatore Arno Kompatscher ha firmato un’ordinanza con misure restrittive nella Provincia Autonoma di Bolzano, dove si registra l’incidenza settimanale più alta d’Italia (407 casi ogni 100mila abitanti) e una delle più basse percentuali di vaccinati.

Chiudono le discoteche e torna l’obbligo di mascherina all’aperto, mentre sui mezzi pubblici va indossata la Ffp2. Norme, queste, che valgono su tutto il territorio della Provincia autonoma. 

Misure ancor più drastiche nei comuni rossi: qui bar e ristoranti chiudono alle 18, restano chiusi teatri e cinema, la Ffp2 è obbligatoria nei negozi e scatta il coprifuoco dalle 20 alle 5 del mattino.

Obiettivo dichiarato è frenare il diffondersi del contagio e garantire l’avvio della stagione sciistica. Intervenendo con rigore nelle zone più colpite il governatore spera di evitare provvedimenti come il lockdown della vicina Austria, travolta in pieno dalla quarta ondata e con un’incidenza oltre 1.100.

I comuni rossi sono una ventina: Rodengo, San Pancrazio, Caines, Vandoies, Ultimo, Martello, Castelbello Ciardes, Naz-Sciaves, Senales, Plaus, Castelrotto, Marlengo, Laion, Postal, Ortisei, Moso in Passiria, Funes, Santa Cristina Valgardena, Rasun Anterselva e Rio di Pusteria.

"Dobbiamo evitare nuovamente il sovraccarico degli ospedali. Serve la solidarietà di tutti", ha affermato il segretario Svp Philipp Achammer, ribadendo la necessità di distinguere tra vaccinati e non. "Non si tratta di discriminare i non vaccinati, ma di consentire agli immunizzati delle libertà. Ciascuno deve assumersi la sua responsabilità". Achammer precisa anche che tutto va fatto per evitare un altro lockdown, ma che ormai nulla è più garantito.

(Unioneonline/L)

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