Rosa Bazzi, condannata in via definitiva all'ergastolo con il marito Olindo Romano quali autori della strage di Erba, di nuovo sul banco degl imputati, questa volta con l’accusa di diffamazione.

Si è infatti aperto in tribunale a Como con una istanza relativa alla competenza territoriale, ed è stato poi rinviato a novembre, il processo che vede imputata la Bazzi assieme al giornalista delle Iene Antonino Monteleone e all'autore del programma Mediaset Marco Occhipinti.

Un procedimento in cui si è dichiarato parte lesa Pietro Castagna, fratello di Raffaella e figlio di Paola Galli, morti nell'eccidio del dicembre 2006 insieme con il piccolo Youssef e la vicina di casa Valeria Cherubini.

L'eccezione di competenza territoriale, Monza e non Como, è stata presentata dai legali della difesa e il giudice si è riservata una decisione nella prossima udienza.

La vicenda è relativa a una puntata del 2019 della trasmissione Le Iene in cui era stata mandata in onda un'intervista esclusiva a Rosa Bazzi, in cui la donna si era dichiarata innocente rispetto alle accuse di omicidio e in cui aveva puntato il dito contro la famiglia Castagna, che nella strage perse tre componenti.

«Fu permesso alla signora Rosa di dire, live su Italia 1, che voleva sedersi a un tavolo con me e guardarmi negli occhi e capire chi tra me e lei era il vero assassino», aveva raccontato Pietro Castagna al podcast Anime Nere del quotidiano La Provincia di Como.

«Invito chiunque a pensare di essere seduto sul divano davanti alla televisione e sentire l'assassina dei tuoi cari cui viene permesso di dire una frase del genere», aveva aggiunto. 

(Unioneonline/l.f.)

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