Speranza: “Le mascherine restano fondamentali, al chiuso metterle sempre”
Il ministro della Salute fa il punto sull’epidemia in Italia: “Stiamo piegando la curva, senza aver pagato un forte prezzo di chiusure”
Immagine simbolo (Unsplash)
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"Sulla pandemia c'è bisogno di cautela. L’Ecdc dice che pandemia ancora in corso anche se in
Europa va decisamente meglio. I tanti casi di Omicron non si sono trasformati in ospedalizzazioni e ciò è grazie alla campagna vaccinale: siamo al 91% di prime dosi tra gli over 12. Oggi stiamo piegando la curva e senza aver dovuto far pagare un forte prezzo di chiusure”. Questo il punto della situazione sull’epidemia di Covid-19 in Italia fatto dal ministro della Salute Roberto Speranza davanti alle telecamere di “Mezz’ora in più”, su Rai 3.
Speranza ha anche parlato del progressivo allentamento delle restrizioni, spiegando però che le misure di protezione non devono essere accantonate del tutto. A cominciare dalle mascherine: “Se io sono all'esterno in un parco o cammino per strada senza rischi tolgo la mascherina ma la norma che ho firmato dice che la mascherina va tenuta con se e se ci sono assembramenti va indossata”, ha spiegato il ministro. Aggiungendo: “La mascherina è stato uno strumento fondamentale in questi mesi e lo è ancora: vanno sempre indossate al chiuso e all'aperto vanno indossate appena c'è un elemento di rischio, ciò anche per buon senso".
Speranza ha anche fatto il punto sulla campagna vaccinale: "Il 91% delle persone sopra i 12 anni – ha detto – si sono vaccinate e ciò ha permesso di non avere pressione incredibile sugli ospedali. Pure se i non vaccinato sono solo il 9%, quel 9% produce la maggioranza dei casi in ospedali e nelle terapie intensive. Va detto che le riapertura che ci stiamo permettendo sono grazie al vaccino".
Infine, la situazione negli ospedali, anche in considerazione di future emergenze: “Oggi il paese è più forte e la comunità scientifica ha imparato a conoscere meglio il virus. Prima del Covid avevano 5mila posti in intensive e oggi sono raddoppiati fino a 9500 posti. Le borse di specializzazione per i medici erano 6mila l'anno e siamo arrivati a 17.400 e si è rafforzata la ricerca e gli Irccs. Abbiamo fatto un grande passo avanti sulle risorse e abbiamo 124 miliardi per il fondo sanitario nazionale. Possiamo quindi chiudere la stagione dei tagli e aprire quella degli investimenti".
(Unioneonline/l.f.)