Il virus non è sconfitto, "le prossime settimane rappresentano un passaggio decisivo. Dobbiamo avere le risorse da investire nel sistema sanitario" e l'Italia "non può permettersi di tornare indietro". Lo dice in un'intervista a "La Stampa", il ministro della Salute Roberto Speranza, secondo il quale alle casse pubbliche mancano 20 miliardi per rifondare la sanità.

"Le risorse devono arrivare" dice, se necessario con ulteriore deficit ma "meglio il Mes perché i soldi arrivano subito, mentre con il Recovery, se va bene, li vediamo nel 2021".

Con i contagi "siamo in una linea di galleggiamento - spiega l'esponente del governo Conte -. Non riusciamo a farli scendere ma nemmeno stanno risalendo. Non siamo più da molto tempo i malati d'Europa ma il problema è quello che sta accadendo attorno a noi", con i contagi dall'estero.

Le prime segnalazioni "sulle persone che tornavano dalla Romania e dalla Bulgaria mi sono arrivate dalle nostre regioni" e si è deciso per la quarantena obbligatoria anche per chi viene da quei due Stati.

Speranza non esclude "che nei prossimi giorni misure analoghe, per quanto dolorose, saranno necessarie anche nei confronti di altri Paesi europei", dice.

(Unioneonline/F)
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