Licenziate per aver parlato male del capo su Whatsapp.

È successo a due dipendenti di una piccola azienda che si occupa di confezionamento alimentare in provincia di Parma.

Le due, dopo uno screzio avuto col datore di lavoro, si erano sfogate su un gruppo - da cui il titolare era naturalmente escluso - della chat di messaggistica.

Ma non avevano fatto i conti con le "spie": un collega, che aveva accesso ai contenuti, ha deciso di stampare gli insulti e consegnarli al diretto interessato. Che ha licenziato, in tronco, le due 29enni.

Le operaie, che si sono viste strappare un contratto a tempo indeterminato, hanno fatto ricorso al tribunale del Lavoro. Che dovrà adesso esprimersi su un caso completamente nuovo per la giurisprudenza.
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