Dalla guerra in Costa d'Avorio al diploma: la vita per Patrice in otto anni è cambiata tantissimo.

Cominciamo dalla fine: Patrice Kouame, 37 anni, richiedente asilo ospite della caserma "Silvio Serena" di Casier, in provincia di Treviso, ha sostenuto la prova orale dell'esame di maturità di fronte alla commissione dell'istituto professionale "Giorgio Fermi" per poter diventare perito meccanico.

Otto anni fa è fuggito dalla Costa d'Avorio, poi ha trascorso qualche mese in Mali, quindi in Algeria, dove ha lavorato come muratore, e infine in Libia dove ha subito una vera schiavitù fino al 2017 quando gli è stato possibile cercare di scappare via mare. In Italia è arrivato sopravvivendo al naufragio della sua imbarcazione, nel Mediterraneo.

Da quel momento si è dato da fare e ha voluto realizzare il primo sogno: studiare. Oggi dunque il colloquio che si è svolto via web, dato lo stato di quarantena in cui lo studente si trova in seguito all'individuazione, alcuni giorni fa, di due casi di positività all'interno della struttura di accoglienza.

"Adesso devo aspettare una settimana per avere l'esito della prova - racconta - ma spero di averla superata e conto di poter trovare un impiego e, insieme, di potermi iscrivere alla facoltà di ingegneria meccanica. Qualche mese fa ho lavorato per sei mesi in un'azienda che produce serramenti meccanici - aggiunge - quindi credo di avere già una discreta esperienza anche sul campo della pratica".

L'esame di oggi è durato in tutto circa un'ora: "Abbiamo toccato un po' tutte le materie - spiega - dalla storia alla Costituzione italiana, dall'inglese alle funzioni di economia aziendale. Quando sono arrivato qui non conoscevo una sola parola di italiano - conclude - adesso il mio progetto è di rimanere in questa parte d'Italia, lavorare e laurearmi".

(Unioneonline/D)
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