Il numero di attualmente positivi aumenta in maniera davvero irrisoria. Ci sono più di 1250 ricoverati in meno, e - se è vero che si registrano ancora quasi 3.500 contagi - è anche vero che oggi si registra il record dei tamponi (quasi 66mila), così come il record di guariti dall'inizio dell'epidemia. Purtroppo, ancora tanti, troppi morti.

Questa la sintesi dei dati forniti dalla Protezione civile, in quel bollettino che - almeno nella sua cadenza quotidiana - termina qui. Proprio per via dei dati sanitari così "positivi". Ora si terrà due volte a settimana, fa sapere Angelo Borrelli, il lunedì e il giovedì.

I dati, dunque. Sono complessivamente 106.962 i malati di coronavirus in Italia, solo 355 in più rispetto a ieri, quando l'aumento era stato di 1.189. Parliamo dell'incremento più basso dal 2 marzo, nei giorni in cui l'Italia ancora non era in lockdown.

Di questi, 2.812 sono in terapia intensiva (-124 rispetto a ieri), 25.786 ricoverati con sintomi (-1.107), 78.364 in isolamento domiciliare, dove si trova ormai il 73% dei malati.

Record di guariti, ben 2.563 per un totale di 42.727. Sale a 22.745 il numero delle vittime, con un aumento di 575 rispetto a ieri, quando l'incremento era stato di 525.

Quanto ai casi totali - comprensivi di guarigioni e decessi -, sono 172.434, con un incremento di 3.493 rispetto a ieri.

La tabella del ministero della Salute
La tabella del ministero della Salute
La tabella del ministero della Salute

REGIONE PER REGIONE - Sono 33.434 i malati in Lombardia (344 in più rispetto a ieri), 13.585 in Emilia-Romagna (-78), 13.998 in Piemonte (+215), 10.618 in Veneto (-182), 6.583 in Toscana (-30), 3.459 in Liguria (+22), 3.157 nelle Marche (+33), 4.214 nel Lazio (+70), 3.027 in Campania (-91), 1.990 a Trento (-97), 2.656 in Puglia (+31), 1.428 in Friuli Venezia Giulia (+98), 2.139 in Sicilia (+31), 1.942 in Abruzzo (+92), 1.582 nella provincia di Bolzano (-11), 494 in Umbria (-42), 872 in Sardegna (+7), 819 in Calabria (-28), 491 in Valle d'Aosta (-27), 266 in Basilicata (-7), 208 in Molise (+5).

Quanto alle vittime, se ne registrano 11.851 in Lombardia (+243), 2.903 in Emilia-Romagna (+60), 2.171 in Piemonte (+77), 1.026 in Veneto (+45), 602 in Toscana (+17), 866 in Liguria (+38), 785 nelle Marche (+21), 332 nel Lazio (+16), 293 in Campania (+7), 342 nella provincia di Trento (+20), 307 in Puglia (+8), 220 in Friuli Venezia Giulia (+3), 190 in Sicilia (+3), 246 in Abruzzo (+3), 234 nella provincia di Bolzano (+9), 57 in Umbria (+2), 86 in Sardegna (+1), 73 in Calabria (+1), 123 in Valle d'Aosta (+1), 22 in Basilicata (+0), 16 in Molise (+0).

STOP ALLA CONFERENZA STAMPA - Termina qui l'appuntamento quotidiano con la conferenza stampa della Protezione Civile, che non è mai mancata dallo scorso 22 di febbraio. "I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini - ha detto Borrelli -. Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa".

"R CON ZERO ALLO 0,8" - "L' R con zero è già sotto il valore di 1, ora è attorno allo 0,8". Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli sottolineando che in questi giorni l'indice di contagiosità si attesta tra lo 0,83 e lo 0,78. Per mantenerlo su questi livelli, e farlo scendere ancora, ha aggiunto, "dobbiamo impiegare 5 strumenti: contact tracing, uso tamponi, dispositivi di protezione individuale, permanenza dei Covid hospital, implementazione dell'efficacia della medicina territoriale". E, "aggiungo - ha concluso - la responsabilità dei comportamenti individuali".

"Dobbiamo essere cauti - ha poi avvisato - e attenti nella ripresa, sia della vita sociale che delle attività produttive. Dobbiamo essere capaci di cogliere gli eventi sentinella per far sì che eventuali focolai locali rimangano tali e non assumano connotati nazionali o regionali".

"DATI OTTIMI" - "Solo il 5,35% di tutti i tamponi fatti è risultato positivo. Vuol dire che il distanziamento sociale e il lockdown hanno contenuto la diffusione epidemica", ha evidenziato ancora Franco Locatelli, soffermandosi poi sui numeri degli ospedali. "Se due settimane fa, il 3 di aprile, c'erano ricoverati in terapia intensiva 4.063 pazienti, oggi questo numero è sceso a 2.800", per dare un'idea di quanto si è alleggerita la pressione", ha precisato, aggiungendo che "prima che iniziasse la situazione di emergenza il numero dei posti in terapia intensiva in Italia superava di qualche centinaio i 5000 posti".

Infine, il Sud: "Essere riusciti a impedire la diffusione del contagio nelle regioni del centro sud è un dato ormai solidamente corroborato dall'evidenza dei numeri: anche oggi ben 13 tra Regioni e Province autonome hanno un numero di decessi inferiore a due cifre, addirittura due regioni senza casi fatali".

TEST SIEROLOGICI - Il presidente del Css ha parlato anche dei test sierologici: "Nelle prossime ore verrà resa nota una call per tutte le aziende che ritengono di avere i test che rispondono ai requisiti indicati dal governo. La call sarà aperta per 5 giorni e subito dopo un panel identificato dal commissario Arcuri, con competenze tra loro complementari, procederà all'identificazione del test che verrà poi somministrato ad un campione di 150mila persone".

(Unioneonline/L)
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