Sergio Mattarella firma il decreto sicurezza bis ma bacchetta il governo, segnalando alcune "rilevanti perplessità" e precisando che "l'obbligo dei naviganti di salvare i naufraghi rimane".

"Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità, rimettendo alla valutazione del Parlamento e del governo l'individuazione dei modi e dei tempi di un intervento normativo sulla disciplina in questione", scrive il Capo dello Stato in una lettera al premier e ai presidenti delle Camere,

La prima perplessità di Mattarella riguarda l'ammenda amministrativa che arriva fino al milione di euro. Il Colle ricorda una recente sentenza della Corte Costituzionale che dice che una pena così alta - peraltro non prevista dal testo iniziale ma aumentata con emendamenti - è paragonabile a una sanzione penale. La gradazione dell'ammenda inoltre non è specificata, Mattarella chiede dunque di correggere la norma inserendo dei criteri oggettivi.

C'è poi la questione della limitazione o divieto d'ingresso in acque italiane, che "può essere disposto nel rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia", considerando anche che "il comandante della nave è tenuto ad osservare la normativa internazionale".

Altro rilievo riguarda la norma che consente di non applicare la "tenuità del fatto" in caso di reati contro pubblici ufficiali. Norma che "impedisce al giudice di valutare la concreta offensività delle condotte e accertare la cosiddetta lieve entità che porta al non luogo a procedere". Il Colle solleva dubbi "sulla conformità al nostro ordinamento e sulla ragionevolezza nel perseguire in termini così rigorosi condotte di scarsa rilevanza".

Non piace neanche "l'incongruenza" di non aver compreso i magistrati nei soggetti destinatari dell'oltraggio.

(Unioneonline/L)
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