Il governo supera la prova del decreto sicurezza bis: con 160 sì, il provvedimento di Salvini diventa legge.

Alla fine la pattuglia di senatori M5s dissidenti si è assottigliata: in cinque escono dall'Aula, gli altri votano per non far cadere l'esecutivo. Forza Italia ha deciso di non partecipare al voto, mentre Fdi si è astenuto.

"Oggi bado ai fatti", esulta Matteo Salvini ringraziando anche la "beata vergine Maria". Poi sposta lo scontro sul terreno della Tav e della mozione M5s per il no che sarà votata mercoledì.

Non si ammettono "forse", dice: "Sono stanco di no e insulti".

LA GIORNATA - Botta e risposta, tweet, urla e fischi hanno contrassegnato un lunedì che si annunciava di fuoco.

A risuonare, nel dibattito, le parole di Pietro Grasso: "Il decreto traduce in norme i tweet di Salvini! Il governo sta trasformando il Parlamento in un'aula sorda e grigia, in quel bivacco di manipoli evocato in un periodo di cui alcuni, anche qui dentro, provano nostalgia", l'attacco dell'ex presidente del Senato.

"Grazie agli schiavi Cinque stelle l'Italia è più insicura", dichiara Nicola Zingaretti.

Solo cinque alla fine i "ribelli": Virginia La Mura, Matteo Mantero, Michela Montevecchi, Lello Ciampolillo, Elena Fattori. La Mura afferma che il dl "va contro qualsiasi principio umanitario". Mantero scrive su Facebook: "È ora di mettere un limite alla strafottenza e ai diktat della Lega".

(Unioneonline/D)
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