Un 25enne di origine sarda è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver rapito la sua compagna, che aveva intenzione di lasciarlo, costringendola anche a spogliarsi completamente nuda e a camminare tra i boschi di Vestone, in provincia di Brescia, per farle ammettere un tradimento, in realtà mai commesso, e – riferisce la stampa locale - chiedere perdono.

I fatti risalgono allo scorso marzo, nel Comune di Pompiano, nella Bassa bresciana, quando la donna – quasi 40enne – aveva manifestato l’intenzione di troncare la relazione con il giovane, in seguito all’ennesima scenata di gelosia. 

Il 25enne, in base alla ricostruzione della Procura, reagì nel peggiore dei modi. Tra i due ci fu una lite e il 25enne obbligò la donna a salire su un furgone, guidando fino a una zona boschiva. Qui le avrebbe intimato di spogliarsi, facendola poi camminare nuda tra la vegetazione, per farle ammettere di aver avuto un’altra relazione. 

A interrompere l’inquietante scena fu una chiamata della madre della giovane, che riuscì a far tornare in paese il giovane, con una scusa. Gli avrebbe detto che i carabinieri (cui era arrivata nel frattempo la segnalazione di quanto stava avvenendo) erano riusciti a rintracciare il responsabile di un incidente nel quale il 25enne era rimasto coinvolto giorni prima. 

Al suo arrivo nella caserma di Lumezzane, invece, i militari lo avevano fermato con l’accusa di sequestro di persona. 

Dallo scorso giugno il giovane – che contesta la ricostruzione fatta dalla sua ex e che con i suoi avvocati ha scelto il dibattimento anziché il rito abbreviato – si trova agli arresti domiciliari. Ora il rinvio a giudizio, con la prima udienza che si terrà il prossimo dicembre.

(Unioneonline/l.f.)

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