Confronto aperto, ed è il solito scontro tra “rigoristi” e “aperturisti” nel governo sulle attività da esonerare dal Green pass.

La bozza del Dpcm messa a punto dal ministero della Funzione pubblica di Renato Brunetta limita all’osso le eccezioni, guidate dal criterio dell’urgenza: in sostanza solo alimentari, farmacie e studi medici.

Il ministero dello Sviluppo economico sta spingendo per estendere l'esonero a una lista più ampia, che ricomprende tutti i negozi che restano aperti in zona rossa: dunque anche tabacchi, edicole, librerie, negozi di giocattoli.

Secondo il ministro Brunetta se un’attività è programmabile e c’è il tempo di organizzarsi con un tampone, ci sarebbe la richiesta di certificato (ad esempio rivolgersi ad un ufficio pubblico o comprare un elettrodomestico o dei giocattoli). Dove ci sono invece necessità immediate, ad esempio fare una denuncia perché si è vittime di un reato, scatterebbe l’esonero.

L’esecutivo è dunque alla ricerca di una mediazione tra le due linee, ha 15 giorni di tempo dall’entrata in vigore dell’ultimo decreto legge (lo scorso 8 gennaio) per mettere a punto il Dpcm.

(Unioneonline/L)

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