La Sardegna in bilico tra il bianco e l'arancione. I dati, sia per quanto riguarda l'incidenza dei contagi (43 ogni 100mila abitanti calcolati a ieri, ben al di sotto della soglia dei 50) che per i ricoveri, ben sotto la soglia di guardia sia in area medica che in terapia intensiva, non destano particolare preoccupazione.

Ma sarà l'indice Rt a decidere sulla prossima settimana e anche sulla Pasqua dei sardi. Se è superiore a 1, la Regione finisce automaticamente in arancione. E poiché prima di due settimane le restrizioni non possono essere allentate, sarà una Pasqua in zona rossa come nel resto d'Italia.

"Sardegna, impensabili nuove chiusure. Con 20 indicatori su 21 in miglioramento, la situazione ospedaliera sotto controllo e soli tre Comuni a rischio e peraltro già decretati in zona rossa dalla regione (La Maddalena, Bono e Sarroch), sarebbe incomprensibile chiedere ulteriori sacrifici a tutti i cittadini sardi", afferma Matteo Salvini.

IL MONITORAGGIO - L'Rt nazionale resta stabile a 1,16, con un range che va da 1,02 a 1,26. E' il dato, uguale a quello della scorsa settimana, che emerge dal monitoraggio della Cabina di Regia sull'indice di trasmissibilità del contagio calcolato sui casi sintomatici nel periodo 24 febbraio - 9 marzo

L'incidenza a livello nazionale nella settimana 12-18 marzo è salita a 264 casi ogni 100mila abitanti, erano 225,65 nell'ultimo monitoraggio.

Si osserva dunque un ulteriore peggioramento dell'epidemia, che si riflette anche nel numero di Regioni con un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 13, la scosa settimana erano 11.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è in forte aumento e sopra la soglia critica (36% contro il 31% della scorsa settimana). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale ha invece raggiunto la soglia critica del 40%.

E aumentano anche i nuovi casi non associati a catene di trasmissione: sono 54.964 contro i 50.256 della settimana precedente. Complessivamente, il 37,2% degli ultimi casi è stato rilevato tramite la comparsa di sintomi, il 28,2% tramite tracciamento dei contatti, il 20,5% da attività di screening, mentre per il 14,1% tale informazione non era disponibile.

Ora si attendono i dati regionali per stabilire eventuali cambi di colore.

(Unioneonline/L)
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