Matteo Salvini torna sulla lite con Ghali andata in scena in tribuna a San Siro durante il derby Milan-Inter.

“Non conoscevo il signor Ghali: sarò vecchio ma preferisco De André, De Gregori, Battisti”, ha detto Salvini ospite di Quarta Repubblica in tv, “fatto sta che ero in un momento di tranquillità con mio figlio allo stadio e sono stato assalito da questo Ghali che quando il Milan ha segnato mi ha urlato assassino, fascista”.

"Ho invitato lui e Jake La Furia (che ha difeso il rapper, ndr) a bersi un caffè, spero si rilassino. Dopo quello che abbiamo attraversato con il Covid questo è il momento del peace and love, non è il momento di litigare”.

Il video, diventato virale sui social, mostra il cantante di origine tunisina alzarsi, subito dopo il gol del Milan, e inveire contro Salvini che si trovava dall'altro lato della tribuna. Ghali era furioso al punto che per trattenerlo sono dovuti intervenire alcuni spettatori, con Paolo Maldini, seduto poco più avanti, che ha provato a calmare gli animi e Salvini che si limitava ad esultare e mandare “bacioni”.

"Tralasciando le buone maniere, io avrei fatto la stessa cosa”, il commento del rapper Jake La Furia sulla vicenda ai microfoni di Radio 105. “Per quanto mi riguarda io lo avrei insultato e mi spiace non esserci stato. Sono contro qualsiasi cosa Salvini pensi. Ognuno deve ricevere quello che dà. Salvini dice delle cose agghiaccianti a tutto il paese senza preoccuparsi di ferire le persone che sono colpite dalle sue parole. Si dice ‘chi semina vento raccoglie tempesta. Se tu apri la bocca spesso e volentieri per ferire delle categorie, può essere che quelle categorie quando le incontri non se la tengano. Se io fossi Ghali e incontrassi la persona che dice che tutti quelli che vengono dal mio paese sono dei ladri, che tutti quelli che vengono dal mio paese sono degli spacciatori, che tutti quelli che vengono dal mio paese non possono essere italiani, se ne devono tornare a casa, forse non se l'è tenuta’”.

Secondo le ricostruzioni, a mandare su tutte le furie Ghali sarebbe stata proprio l’esultanza scomposta di Matteo Salvini per un gol, inizialmente attribuito a un giocatore di colore, Fikayo Tomori. Un’esultanza a suo avviso del tutto in contraddizione con le idee del leader leghista.

Nel corso della mattinata, la Lega con una nota aveva spiegato: “Il leader della Lega era in tribuna con il figlio, e subito dopo il gol del pareggio gli si è avvicinato il rapper in evidente stato di agitazione. Ghali ha urlato una serie di insulti e di accuse farneticanti a proposito dell’immigrazione - cercando di filmarsi col cellulare - ed è stato subito allontanato, tra lo sconcerto degli altri spettatori. La società rossonera si è scusata con Salvini, che sul momento non aveva riconosciuto Ghali né aveva compreso i motivi della sua alterazione”.

(Unioneonline/v.l.)

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