Sale la curva dei positivi, il governo pensa di prorogare stato di emergenza e Green pass “fino a marzo 2022”
I casi raddoppiano a intervalli di circa tre settimane. Pregliasco: "L'inverno in arrivo sarà l'ultima battaglia. A meno che non arrivi una variante più coraggiosa”
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Di settimana in settimana continuano ad aumentare i casi di coronavirus in Italia. E il governo italiano sta valutando contromisure.
In primo luogo una proroga del Green pass, almeno fino a marzo 2022. Di tre mesi anche l’estensione dello stato di emergenza, attualmente in scadenza il prossimo 31 dicembre, con tutto quello che ne consegue: proroga di struttura commissariale, protocolli di sicurezza, come distanziamento e mascherine, smart working e tutte quelle norme e agevolazioni collegate all'emergenza pandemia.
I CASI – La curva dell'epidemia di Covid-19 attualmente ricorda quella del periodo tra fine settembre e inizio ottobre 2020: i casi stanno raddoppiando in Italia a intervalli di circa tre settimane, con una crescita esponenziale che procede lentamente.
"Se guardiamo al numero dei casi di Covid registrati in Italia ogni settimana, osserviamo - spiega il fisico Giorgio Sestili - un aumento medio di 1,35 al giorno. Vale a dire che i casi aumentano in media ogni giorno di 1,35 rispetto ai sette giorni precedenti. Questo significa un aumento giornaliero del 35% dei casi rispetto a quelli rilevati sette giorni prima". Crescita che si sta vedendo in tutta Europa anche se in Italia è mitigata dai vaccini, precisa: “Per questo la nostra situazione epidemiologica è fra le migliori".
Non sembrerebbe, al momento, che a spingere in su la curva dell'epidemia sia la nuova variante AY.4.2 del virus SarsCoV2, che non risulterebbe essere più trasmissibile della Delta (B.1.167.2), ha osservato il virologo Francesco Broccolo dell'Università di Milano Bicocca, riferendosi alle mutazioni Y145H e A222V, entrambe sulla proteina Spike utilizzata dal virus per invadere le cellule. Entrambe "sono state trovate in vari altri ceppi del virus fin dall'inizio della pandemia, ma fino ad ora sono rimaste a bassa frequenza. I primi ceppi portatori di entrambe le mutazioni sono stati sequenziati nell'aprile 2020 e nessuno dei due è stato trovato in nessuna variante di preoccupazione".
L'inverno che è alle porte potrebbe comunque essere l'"ultima battaglia" per vincere la guerra al virus, ha detto oggi il virologo dell'Università di Milano, Fabrizio Pregliasco. "A meno che - puntualizza - non arrivi una variante più coraggiosa".
VACCINI – Contestualmente bisogna continuare a spingere il pedale della campagna vaccinale, cercando di raggiungere gli scettici, tra cui una fetta di quasi tre milioni di over 50, per arrivare all’obiettivo di 90% di vaccinati.
Bisogna poi lavorare alla terza dose: una volta conclusa la somministrazione per "fragili", over 80 e operatori sanitari, sarà la volta dell'estensione del booster per i sessantenni e gli insegnanti. I lavoratori scolastici, in particolare, potrebbero godere di una corsia preferenziale, rispettando comunque i sei mesi dalla seconda dose. Domani, intanto, l'Aifa si riunirà per decidere non solo per il via libera alla terza dose agli under 60 ma anche per indicare quale vaccino utilizzare come booster per il milione e mezzo di italiani che ha fatto Johnson&Johnson.
(Unioneonline/D)