Ruffini lascia l’Agenzia delle Entrate: «La lotta all’evasione è diventata una colpa»
Le clamorose dimissioni in polemica col governo: «Io additato come estorsore, e non ci si preoccupa degli ospedali che chiudono e delle scuole che non hanno fondi. Gli evasori danneggiano gli onesti»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini lascia il suo incarico. Lo annuncia questa mattina in una intervista al Corriere della Sera.
«Non scendo in campo - dice, commentando l'ipotesi di un ruolo di 'federatore' dell'area centrista dell'opposizione - ma rivendico il diritto di parlare. Ho letto che parlare di bene comune sarebbe una scelta di campo. E che dunque dovrei tacere oppure lasciare l'incarico. È stata fatta persino una descrizione caricaturale del ruolo di Direttore dell'Agenzia, come se combattere l'evasione fosse una scelta di parte e addirittura qualcosa di cui vergognarsi».
«Mi dimetto perché è l’unico modo per rimanere me stesso. Il clima è cambiato, mercoledì ho avvisato il ministro Giorgetti», dichiara Ruffini.
«A volte – spiega per motivare la sua decisione – sembra quasi che contrastare gli evasori sia una colpa e ci si preoccupi più di questo che degli ospedali che chiudono, delle scuole che non hanno fondi o della carenza di servizi perché le risorse sono insufficienti. Non mi era mai capitato di vedere pubblici funzionari essere additati come estorsori di un pizzo di Stato. Oppure di sentir dire che l’Agenzia delle Entrate tiene in ostaggio le famiglie, come fosse un sequestratore. Ho taciuto sinora, per senso dello Stato. Attenzione però: se il fisco in sé è demonizzato, si colpisce il cuore dello Stato; tanto più che il livello della tassazione lo decide il legislatore, non l’Agenzia. Personalmente ho sempre pensato che a danneggiare i cittadini onesti siano gli evasori».
(Unioneonline)