"Arrivano una decina di ragazze e prendono questi anelli, dicevano 'papi, come stai?', lo baciavano sulla bocca una dopo l'altra, erano quasi tutte a salutarlo così. Le ragazze danzavano e cantavano 'meno male che Silvio c'è', cercavano di compiacerlo e gli davano i baci".

Ambra Battilana, testimone nel processo milanese Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e di altri 28 imputati, ha raccontato in aula l'unica "cena elegante" ad Arcore in cui viene invitata, insieme all'amica Chiara Danese, da Emilio Fede.

È la sera del 22 agosto 2010 quando entra nella villa di Arcore e trova ad accoglierle l'allora premier - che inizialmente aveva scambiato "per un sosia, un imitatore - con due vassoi di anelli.

Durante la cena, "lui cantava in francese, raccontava barzellette sconce che non erano molto divertenti, ma le ragazze lo compiacevano, era molto da film, erano quasi forzate a ridere", ha raccontato.

Poi, ha dichiarato ancora la modella 27enne, è arrivato un cameriere con la statuetta di Priapo e le ragazze "facevano gesti sessuali, baciavano la statuetta. Da lì si arriva alla barzelletta del bunga bunga raccontata da Berlusconi, le ragazze lo toccavano sotto il tavolo probabilmente nelle parti intime, si facevano toccare i seni e lui le palpava".

L'indossatrice, che ora vive a New York, ha poi raccontato altri dettagli, anche a proposito dell'ex consigliere regionale di Forza Italia Nicole Minetti, che nella stanza del "bunga-bunga", dopo la cena con la presenza dell'ormai famosa "statuetta di Priapo", "ballava nuda a un metro da me, si faceva toccare da Berlusconi, che la baciava sulla bocca, sul seno e le toccava il sedere".

Lei e Chiara decisero di andarsene: la modella ha raccontato di essere stata vittima, dopo la serata ad Arcore, di "minacce" e "aggressioni psicologiche" da parte di Daniele Salemi, che all'epoca era suo agente e che aveva portato lei e Chiara ad un provino da Fede per fare le "meteorine".

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata