Un furto, un appello social, dei ladri di "buon cuore". Sono gli ingredienti di una storia che arriva dalla provincia di Bari.

Tutto è comiciato quando dal parcheggio dell'ospedale Di Venere di Carbonara è stata rubata un'auto. Una macchina speciale, perché apparteneva alla famiglia di una donna di 56 anni malata di sclerosi multipla ed era attrezzata per il trasporto dei disabili con carrozzina e pedana.

La figlia della 56enne aveva fatto un appello sui social per riaverla indietro: "Mettetevi una mano sul cuore e ridatecela", aveva scritto. Sapeva che il post avrebbe fatto un bel giro nella comunità, ma forse non immaginava che la macchina sarebbe tornata davvero, e anche in fretta. E invece è andata proprio così.

L'auto è stata ritrovata tre giorni dopo dai carabinieri a Valenzano, con tanto di inequivocabile bigliettino: "Anche noi abbiamo un cuore. Scusateci, non sapevamo della vostra patologia. Scusateci ancora", firmato "i ladri".

La macchina era in buone condizioni con gli unici danni al cilindretto che i ladri hanno forzato per metterla in moto e portarla via dopo il furto: "L'hanno lasciata davanti al cancello di una villa - racconta la figlia - e il proprietario, quando se n'è accorto, ha chiamato i carabinieri che ci hanno avvertito. Abbiamo avuto reazioni diverse - continua - , mia sorella è rimasta molto colpita, io grata ma comunque amareggiata, perché la macchina è così particolare per le attrezzature per disabili e ormai così nota sui social dopo il nostro appello che non avrebbero potuto farci niente".

"Quell'auto - conclude - per mia madre rappresenta le sue ali, le sue gambe, il suo unico mezzo di libertà. Quando ce l'hanno rubata abbiamo voluto lanciare un appello perché è di primaria importanza per le sue esigenze. E ai ladri che ce l'hanno restituita sono grata, ma resto amareggiata".

(Unioneonline/D)
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