Rubare delle caramelle può costare il posto di lavoro.

La Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di un dipendente di un supermercato che aveva sottratto dolciumi del valore inferiore a 10 euro.

Secondo i giudici, il comportamento "fraudolento" del lavoratore ha minato il rapporto di fiducia con il suo datore di lavoro.

L'ex dipendente è stato inoltre condannato a pagare le spese di giudizio in Cassazione, pari a circa 3.500 euro.

Al termine del suo turno di lavoro, l'uomo - che aveva la mansione di rifornire gli scaffali del market - era stato trovato in possesso della merce rubata, dopo che era scattato l'allarme anti-taccheggio, ma aveva sempre negato di averla sottratta indebitamente.

Sosteneva che infatti che le caramelle fossero state messe nelle sue tasche dal capo della sicurezza per farlo licenziare.

Dopo la conferma del licenziamento nel processo di primo e secondo grado, anche i giudici della Cassazione hanno condiviso il giudizio di "gravità della condotta contestata e la proporzionalità della sanzione espulsiva", nonostante la "modesta entità del danno patrimoniale e la mancanza di precedenti disciplinari" a carico dell'uomo.

(Redazione Online/F)
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