«Infangata la memoria di nostra figlia».

Ora sul caso di Garlasco interviene a gamba tesa la famiglia di Chiara Poggi, «disgustata» da alcune ricostruzioni giornalistiche, in particolare «illazioni» su presunti o segreti della ragazza che potrebbero essere alla base dell’omicidio del 2007, su cui sono state recentemente riaperte le indagini nonostante la condanna in definitiva di Alberto Stasi, che sta finendo di scontare la sua pena nel carcere di Bollate.

«Siamo disgustati dalle affermazioni fatte in questi giorni dalle varie trasmissioni televisive. Si continua a infangare la memoria di nostra figlia. È veramente disgustoso», afferma Rita Poggi.

«Nostra figlia – prosegue - era una ragazza pulita, semplice. Non aveva segreti e non aveva amanti. Ho sentito anche quello ieri sera. Non aveva due telefoni. Quello che è grave è che si fanno illazioni su una ragazza che non può difendersi».

Poco prima concetti analoghi erano stati espressi in una nota dagli avvocati della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna: «La famiglia Poggi è da settimane vittima di una assillante campagna diffamatoria da parte di organi di informazione e social, che non sta purtroppo risparmiando nemmeno la amata Chiara».

(Unioneonline/L)

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