"Io ero in ferie in Sardegna, ho fatto denuncia subito il primo giorno del loro arrivo, ma nessuno è intervenuto. La maggior parte dei partecipanti erano stranieri, forse vengono qui in Italia perché fanno quello che vogliono".

A parlare è Piero Camilli, il proprietario del terreno in provincia di Viterbo, dove è stato organizzato il maxi-rave party abusivo, cui hanno partecipato migliaia di persone e dove si è registrata una vittima (ma si parla di altri ragazzi gravissimi dopo essere entrati in coma etilico) e anche casi di violenza sessuale, maxi-assembramenti seguiti da ricoveri per Covid, oltre ad abuso di alcol e droga di ogni genere.

Camilli ha spiegato che, raggiunto dalla notizia della vera e propria “invasione” mentre era in vacanza nell’Isola, ha subito allertato le autorità per occupazione abusiva. I suoi dipendenti infatti, non sono riusciti a opporsi all'installazione dei Tir e degli apparati tecnici, così come al sopraggiungere dei primi camper e delle prime automobili. 

Dopo giorni di illegalità, oggi le forze dell’ordine sono intervenute per mettere fine al party selvaggio, facendo sgomberare le persone ancora presenti.

Su quanto accaduto indaga la Procura di Viterbo.

(Unioneonline/l.f.)

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