Post contro gli Onorato, Pili in aula: «La mia una battaglia motivata. Ho raccolto le istanze di utenti e autotrasportatori»
Davanti al giudice l’ex deputato e leader di Unidos, citato in tribunale dai vertici di Cin e Moby per «lesa reputazione», ha risposto punto su punto alle contestazioniIl tribunale di Milano (Foto Lbf)
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Nuova udienza, al tribunale di Milano, del procedimento che vede opporsi Mauro Pili e i vertici del Gruppo Onorato, dopo che questi ultimi hanno citato l’ex parlamentare e leader di Unidos contestandogli di aver leso la loro reputazione in una serie di post pubblicati sui social tra il 2018 e il 2019.
Davanti al giudice Maria Cristina Filiciotto, Pili, assistito dall’avvocato Daniele Ripamonti, ha risposto alle domande del pubblico ministero, inerenti i contenuti dei post al centro del procedimento.
Post nei quali Pili definì Vincenzo e Achille Onorato «Pinocchio e Pinocchietto», ipotizzando, tra l’altro, anche «presunte inadempienze contrattuali» da parte del Gruppo (Moby, Cin e Tirrenia) nonché l’utilizzo, per le tratte gestite, di «navi inadeguate».
Nel corso dell’audizione, durata quasi tre ore, Pili ha risposto punto su punto alle contestazioni, illustrando - tramite dati, documenti e articoli di stampa – la genesi dei post incriminati e le motivazioni che l’hanno indotto a portare avanti quella che ha rivendicato come una «critica convintamente severa» mossa al Gruppo anche sulla scia – , ha sottolineato – delle «sollecitazioni» provenienti dagli operatori del settore autotrasporti della Sardegna e raccogliendo istanze e voci della «protesta generalizzata» degli utenti per la situazione delle tariffe e dei collegamenti marittimi da e verso l’Isola.
Al termine dell’audizione di Pili il legale che rappresenta gli Onorato ha dichiarato di rinunciare, con riserva, all’esame dell’imputato.
Il ritorno in aula è previsto per il prossimo 13 aprile.
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