L'associazione nazionale degli ex sindaci "Gruppo '93" lancia un appello alle Regioni, alle Province e ai Comuni "perché non sprechino le opportunità date dalle risorse del Pnrr per la crescita del livello di istruzione della popolazione ristrutturando e costruendo asili nido e scuole materne in tutti i territori, anche i più piccoli, ove vi sia presenza di quelle fasce d'età".

In una lunga lettera aperta, firmata da una trentina di ex primi cittadini fra i quali Massimo Zedda (Cagliari) e Nicola Sanna (Sassari), si ricorda che "sono circa 3 i miliardi previsti dal Pnrr per la costruzione o ristrutturazione dei servizi per la prima infanzia a cui si aggiungono i 700 milioni già assegnati dal Governo a questo obiettivo”.

"Riteniamo – spiegano i firmatari – che sarebbe compito delle Regioni (a partire da quelle attualmente meno dotate di tali servizi) far sì che le domande dei Comuni si trasformino in progetti finanziati e realizzati. È giusto che il Ministero e l'Anci collaborino per evitare i rischi di uso incongruente delle risorse disponibili".

"Secondo l'Istat – scrivo gli ex primi cittadini – il sistema degli asili privati e pubblici del nostro Paese è in grado di accogliere solo il 24% dei bambini residenti in Italia da 0 a 3 anni. Gli asili nido nel Sud e nelle Isole sono un miraggio”.

"Se negli anni della crisi della finanza pubblica era comprensibile (anche se non accettabile) la riduzione dell'offerta pubblica nei servizi scolastici per la prima infanzia – la conclusione – ora, con il Pnrr che prevede forti stanziamenti in materia, la rinuncia dei Comuni a potenziare questa prima fascia strategica dell'educazione e dell'istruzione sarebbe una scelta irresponsabile”.

(Unioneonline/v.l.)

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